Il 14 febbraio 2023 è stato emesso, nel Canton Argovia, il secondo verdetto a livello svizzero per violazione dell’art. 124 CP – Divieto di mutilazione di organi genitali femminili. Avevamo già pubblicato il nostro commento su questo caso online il 21 febbraio 2023. Diversamente dalla decisione del Tribunale federale del 2019, in questo caso gli imputati sono stati assolti.
Qualche mese fa, il tribunale distrettuale di Baden ha dibattuto sul caso di una coppia di genitori somali accusata di aver sottoposto le loro cinque figlie a escissione prima del loro ingresso in Svizzera. Dall’entrata in vigore dell’art. 124 CP nel 2012, questo è soltanto il secondo caso portato davanti a un tribunale elvetico. Il processo si è concluso con un’assoluzione, principalmente perché non è stato possibile fare piena luce sulle relative circostanze, in particolare sulla domanda se le escissioni siano state praticate prima o dopo l’entrata in vigore dell’art. 124 CP. Il presente caso evidenzia le difficoltà dell’ampio campo di applicazione dell’art. 124 CP: è estremamente difficile raccogliere le prove nel Paese di origine se il fatto è accaduto prima dell’arrivo in Svizzera.
La Rete svizzera contro le mutilazioni genitali femminili, che approva il divieto ai sensi del diritto penale, accoglierebbe pertanto con favore un esame critico del campo di applicazione dell’art. 124 CP che, nel confronto europeo, è l’unico ad avere una portata così ampia.
https://www.mutilazioni-genitali-femminili.ch/rete/attualita/articolo/caso-giudiziario-relativo-alle-mgf-a-baden-ag
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