Sia le convenzioni internazionali sui diritti umani dell’ONU, sia gli accordi regionali sui diritti umani, come ad esempio le convenzioni africane sui diritti umani, proibiscono le FGM/C. Le convenzioni obbligano gli Stati a proteggere donne, ragazze e bambine dalle mutilazioni genitali con la prevenzione, l’assistenza alle vittime e la persecuzione e la pena dei colpevoli.
Le FGM/C sono una grave violazione dei diritti umani. Ledono il diritto all’integrità fisica e psichica e il diritto alla salute. La pratica costituisce una forma di violenza di genere e una discriminazione di donne, ragazze e bambine.
Il divieto di FGM/C si evince già dalle convenzioni universali sui diritti umani dell’ONU, in particolare dal divieto di effettuare trattamenti o punizioni crudeli, disumani o degradanti, come ad esempio viene formulato nel Patto internazionale sui diritti civili e politici o nella Convenzione contro la tortura. Il diritto alla salute è garantito dal Patto internazionale attraverso diritti economici, sociali e culturali. I diritti citati sono inoltre protetti dalla Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna e dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia.
Oltre alle convenzioni internazionali sui diritti umani dell’ONU, anche a livello regionale gli Stati obbligano a combattere le FGM/C.
La Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica del 11 maggio 2011, la cosiddetta « Convenzione di Istanbul », proibisce esplicitamente le mutilazioni genitali femminili (vedi Art. 38 della Convenzione di Istanbul). La Convenzione di Istanbul è stata ratificata della maggior parte dei Stati del Consiglio d’Europa. La Svizzera ha firmata la convenzione il 11 settembre 2013 e l’ha ratificata il 14 dicembre 2017. La convenzione é entrata in vigore in Svizzera il 1° aprile 2018.
Convenzione del Consiglio d'Europa
Attuale stato di ratifica della Convenzione
Rete Convenzione di Istanbul
L’usanza delle mutilazioni genitali femminili è stata combattuta anche sul piano politico, ad esempio nell’ambito di conferenze internazionali, come la quarta Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo che si è svolta al Cairo nel 1994 o la Conferenza mondiale sulle donne tenutasi a Pechino nel 1995. Nel 2012 le mutilazioni genitali femminili furono condannate per la prima volta dall’Assemblea generale dell’ONU.